Come mi hanno detto i miei esperti legali sono incredibilmente incostituzionali. La speaker della Camera, la democratica Nancy Pelosi, va dritta al punto e non lascia margini negoziali. Del resto è stato lo stesso Trump, che con i quattro ordini esecutivi ha messo fine al confronto tra maggioranza e opposizione sulle misure a sostegno dell'economia. Dopo settimane di trattative estenuanti, spazientito, the Donald ha infatti convocato una conferenza stampa in un golf club, e ha annunciato le sue misure per contrastare la grave recessione innescata dal Covid. Virus che peraltro non smette di mietere vittime ed estendere la sua scia mortale su tutto il Paese, ponendo saldamente in cima alla lista delle Nazioni più colpite, con oltre 161 mila vittime. Ma il vero malato è l'economia, sostiene the Donald, ed è per questo che si è deciso a mettere mano al portafogli, con l'estensione dei sussidi di disoccupazione federali per 400 dollari a settimana, il rinvio dell'imposta sui salari per chi guadagna meno di 100 mila dollari, il posticipo dei pagamenti dei prestiti universitari e la proroga della moratoria federale sugli sfratti. Il problema è che al di là delle perplessità sul sostanziale taglio dell'assegno di disoccupazione, 400 dollari anziché 600, il fatto che per il 25% gravi sulle esauste casse degli stati, ci sono pesanti riserve legali. Lo strumento usato, l'ordine esecutivo, bypassa il Congresso, sollevando più di una critica sull'esercizio democratico. E così nel suo annuncio degli aiuti l'ex-tycoon ha accusato i vertici Dem di voler rubare le elezioni e di aver fatto saltare le trattative al Congresso perché volevano inserire nel pacchetto cose che non avevano nulla a che fare con la pandemia. Fatto sta che mentre i democratici chiedevano 3000 miliardi di aiuti, i repubblicani ne davano solo 1000. Nessun accordo sulla via di mezzo, di qui la decisione di Trump per intervenire per chiudere la discussione, solo che a questo punto forse il dibattito è solo all'inizio.