Una sveglia per l'Europa. Questo è il tono del discorso del presidente ucraino Zelensky dal World Economic Forum in corso a Davos tra le Alpi svizzere. Alla riunione annuale di economisti, manager d'impresa e capi di stato e di governo il leader ucraino ha parlato duramente agli europei chiedendo loro sostanzialmente di non stare ad aspettare i prossimi passi del neo presidente americano Donald Trump ma di conquistarsi un ruolo da protagonista. "L'Europa ha bisogno di competere per diventare una priorità nella lista degli alleati e nello sviluppo tecnologico. E siamo veramente a un punto di svolta. Per alcuni questo è un problema. Per l'Europa questa può essere un'opportunità. L'Europa si deve stabilire come forte player globale, come un attore indispensabile". Una reazione forte quella di Zelensky all'avvio del secondo mandato di Trump mentre la nemica Russia auspica che l'entrata in campo della nuova amministrazione porti a una pace che definisce duratura, anche se finora mancano indicazioni sul campo e diplomatiche di negoziati in corso. Sempre a Davos ha parlato di Stati Uniti, senza in realtà mai nominare Donald Trump, il vice premier cinese. "Se saltano le regole globali ci saranno conseguenze per tutti. La guerra dei dazi è pericolosa" ha dichiarato facendo riferimento alle minacce del neo presidente di imporne di nuovi. È invece di colpo al centro dell'interesse internazionale il presidente di Panama José Raul Mulino dopo che Trump, nel suo discorso di insediamento, ha minacciato di volersi riprendere il canale. "Non accadrà" ha ribadito secco "il canale resta di Panama".