A quasi due anni dall'invasione russa Volodymyr Zelensky torna in una Davos gelida quanto blindata stavolta in presenza ma in un contesto molto diverso rispetto allo scorso anno. Pesano le incertezze sul sostegno occidentale, la stanchezza europea, i dubbi americani, l'ombra di una rielezione di Trump. Per questo il Presidente ucraino cerca di suonare la sveglia ai potenti della Terra riuniti al World Economic Forum. "Putin è un predatore dice non si accontenterà di una guerra congelata ma per vincere bisogna potenziare la difesa aerea soprattutto a lungo raggio, arrivare a quella superiorità ormai già ottenuta nelle acque del Mar Nero". Salvare l'Ucraina dunque, per salvare l'Europa e Zelensky parla a 24 ore dalla notizia secondo cui l'intelligence tedesca prevede che la Russia attaccherà i Paesi Baltici membri della NATO entro l'estate del 2025. E proprio il Segretario Generale dell'Alleanza Stoltenberg ammette che la situazione sul campo ucraino è difficile, che Mosca si sta consolidando con le armi in arrivo da Iran e Corea del Nord. "La Russia non deve mai essere sottovalutata dice aiutare Kiev dunque non è beneficenza ma un investimento sulla nostra sicurezza". "Gli aiuti americani all'Ucraina però sono fermi al Congresso ci stiamo lavorando il nostro sostegno sarà duraturo", promette a Zelensky il Segretario di Stato Blinken nel bilaterale qui a Davos. Sull'America ci spera, sull'Europa ci conta, il Presidente ucraino e non solo per le armi. Con Ursula von Der Leyen un faccia a faccia sugli altri 50 miliardi di aiuti attesi e sul futuro inizio dei negoziati per l'adesione. "Gli ucraini hanno bisogno di aiuti prevedibili per tutto il 2024 e oltre, dice la Presidente della Commissione Europea, l'impegno dunque non può essere una tantum". Tutto questo mentre da Mosca arriva l'ennesimo affondo di Putin: "Ucraini imbecilli, attacca il Presidente russo, hanno rinunciato a negoziare quando invece sarebbe finito tutto da tempo, ora rischiano un colpo irreparabile". Negoziare si, ma alle sue condizioni: "La Russia, ribadisce Putin, non si ritirerà mai dai territori conquistati".