Ancora una volta non sono bastate le carte bollate preelettorali firmati dai candidati Grillini per scongiurare il fenomeno della transumanza parlamentare. Gli ultimi addii sono della deputata Alessandra Ermellino, che fa il suo ingresso nel Gruppo Misto di Montecitorio e della senatrice Alessandra Riccardi, che sposa la causa leghista. A fare più rumore è l'annuncio della Riccardi, che con la sua scelta porta alla maggioranza 160 senatori, uno in meno rispetto alla maggioranza assoluta, che a Palazzo Madama è fissata a quota 161. Ma alcuni ex senatori del Movimento 5 Stelle del Gruppo Misto hanno, di volta in volta, assicurato la maggioranza votando con il Governo. La Riccardi aveva votato contro la richiesta di mandare a processo il senatore Matteo Salvini per la vicenda della nave Open Arms, nella Giunta, per le autorizzazioni a procedere. A caldo, la senatrice aveva negato l'imminente passaggio tra le file del carroccio, che ora si realizza con l'affettuoso benvenuto dei leader. Con la scelta della Riccardi, dall'inizio della legislatura sono 13 i senatori pentastellati ad aver lasciato la casa madre. Stando ai numeri ufficiali dei gruppi, che al Senato sostengono il Governo, oltre i 95 del Movimento 5 Stelle, fanno parte della maggioranza 35 senatori del Partito Democratico, 17 di Italia Viva, 5 di Liberi e Uguali 2 di Maier e 6 delle autonomie. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, Federico d'Incà, snocciola numeri diversi. Siamo ben superiori a 160, siamo quasi a 170 senatori e quindi vi è una maggioranza stabile. E l’abbiamo dimostrato anche nella giornata di giovedì e venerdì, dove quel volpone di Calderoli ha cercato di mettere qualche tranello, quale trappola al Senato. Ad aggravare la contabilità governativa potrebbe pesare la vicenda delle mancate le restituzioni, di due senatori Grillini di parte dello stipendio da parlamentare. A fine mese ci sarà la resa dei conti e in caso di cartellino rosso sarà ancora una volta Palazzo Madama a costringere il Governo a navigare con il pallottoliere.