Solidarietà e preoccupazione, vicinanza alla Germania e attenzione alla sicurezza interna, innanzitutto. Da un lato infatti, il sentimento di amicizia e il pieno sostegno verso Berlino e le sue istituzioni per la strage di Magdeburgo, subito manifestato dalle più alte cariche del paese. Da Mattarella a Meloni in primis. Dall'altro, lo sguardo vigile al controllo e al monitoraggio del territorio nazionale in un periodo delicato. L'attentato in Germania ha inevitabilmente prodotto un effetto domino anche sui nostri dispositivi di sicurezza. L'Italia, il governo, il Ministero dell'Interno si sono mossi repentinamente aggiornando in una serie di riunioni convocate al Viminale quei dispositivi già emanati proprio a ridosso delle festività a cominciare dalle valutazioni del comitato di analisi strategica antiterrorismo che molto ha fatto in tema di individuazione ed espulsione di stranieri considerati pericolosi per la sicurezza. Già perché c'è un concetto, anzi, due che preoccupano più di tutto. L'azione di lupi così detti solitari non organizzati e coordinati ed il rischio emulazione magari alimentato da social e chat che purtroppo enfatizzano azioni di questo genere. L'analisi della nostra intelligence e dei dipartimenti di sicurezza riuniti subito dal Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi hanno così portato a un immediato innalzamento della vigilanza in tutta Italia. Mercatini e villaggi natalizi, piazze e aree di grande attrazione turistica. C'è il Giubileo di Roma in primis, cerimonie religiose e processioni quindi e poi i concerti, ma parallelamente sarà intensificato il monitoraggio su persone a rischio radicalizzazione. Di qui la circolare inviata ai prefetti e ai questori dal dipartimento di pubblica sicurezza con le direttive per intensificare i controlli.