La strada sembra essere ancora lunga e tortuosa. Il via libera definitivo all’Autonomia Differenziata aveva subito fatto esultare il Carroccio e le Regioni leghiste del Nord soprattutto e, al tempo stesso, preoccupare non solo le opposizioni, pronte alla battaglia del referendum abrogativo, ma anche i Governatori di Centrodestra del Mezzogiorno, dalla Basilicata di Bardi alla Calabria di Occhiuto. Ora però arriva anche un eloquente botta e risposta tra il Ministro per la Protezione Civile Musumeci e il Presidente del Veneto Zaia, che subito aveva annunciato di voler attivare le procedure per la trattativa col Governo su 9 delle 23 materie, quelle non interessate dai livelli essenziali di prestazione. Troppa fretta, secondo il Ministro. "La richiesta che fa il Presidente Zaia mi sembra assolutamente precoce, perché in linea di principio può farlo ma c'è un problema di opportunità". "Ho chiesto semplicemente l'applicazione della legge come si fa in un Paese democratico", la controreplica del Governatore Zaia, che non vede alcun ingresso a gamba tesa, così come tutta la Lega. "Io penso che la Regione Veneto faccia bene. C'è una dialettica interna, ovviamente, al centrodestra". C'è poi la partita aperta con le opposizioni. "Riteniamo che fatta così l'Autonomia Differenziata porti ad aumentare le differenze. E non c'è una questione di Nord e Sud". Pronte all'affondo le Regioni cosiddette rosse: Toscana, Campania ed Emilia Romagna già si muovono verso la richiesta di consultazione referendaria, cui potrebbero aggiungersi Sardegna e Puglia e, così, il coordinamento dei partiti con Elly Schlein che rilancia: "Stiamo lavorando alla raccolta di firme ma porteremo la richiesta di referendum anche nei consigli delle Regioni in cui governiamo". Parole alle quali risponde, anche in questo caso, la Lega: "Non stupisce che il PD, scrive in una nota Il Carroccio, sia contro il progresso, l'efficienza, la trasparenza e il taglio degli sprechi che l'Autonomia porterà".