Il presidenzialismo è nel programma del Centro-Destra, ma in un'intervista radiofonica, Silvio Berlusconi, ne prevede, quella che a lui pare una naturale conseguenza: le dimissioni dell'attuale Capo dello Stato. "È un sistema perfettamente democratico, che anzi esalta la democrazia, consentendo al popolo sovrano di scegliere direttamente da chi vuole essere governato. Andasse in vigore questa riforma, penso che sarebbero necessarie le dimissioni del Presidente Mattarella, per andare all'elezione diretta di nuovo Presidente che, guarda caso, potrebbe essere ancora lui." È subito polemica, scontata quella che proviene da fuori il Centro-Destra, all'interno invece freddezza e più di qualche perplessità. Giorgia Meloni le esprime non commentando direttamente le parole di Berlusconi, ma sentendo la necessità di ribadire, pochi minuti dopo aver ascoltato il leader di Forza Italia, che la riforma presidenzialista è una cosa seria. Guido Crosetto, fondatore di Fratelli d'Italia è più esplicito: legittimo parlare di interventi sulla Costituzione, quando si ritengono positivi, scrive, ma si cambia dialogando con tutti, mai contro qualcuno, in primis le istituzioni esistenti. Per la Lega commenta Roberto Calderoli, in questa legislatura abbiamo modificato la Costituzione riducendo il numero di deputati e senatori, dice il massimo esperto di questioni istituzionali del Carroccio e non per questo abbiamo chiesto di sciogliere immediatamente Camera e Senato. Si schermisce Berlusconi: nessun attacco al Presidente Mattarella, ho detto un'ovvietà, che ha lasciato però perplessi i compagni di strada.