E' un Silvio Berlusconi a briglie sciolte quello che ha occupato la scena nelle ultime ore. Se il Ministero di Via Arenula è l'oggetto del desiderio del leader di Forza Italia, a fare rumore è un suo audio rubato dal discorso ai suoi parlamentari, diffuso dall'agenzia LaPresse, per una ritrovata intesa con Vladimir Putin, suggellata da un affettuoso scambio di doni. Berlusconi si dice molto preoccupato perché i ministri russi hanno detto che siamo già in guerra con loro, perché forniamo armi e finanziamenti all'Ucraina. "Ho riallacciato un po' i rapporti con il presidente Putin, un po' tanto, nel senso che per il mio compleanno mi ha mandato 20 bottiglie di Vodka e una lettera dolcissima. Io gli ho risposto con delle bottiglie di Lambrusco e una lettera altrettanto dolce. Io ero stato dichiarato da lui il primo dei suoi 5 veri amici." Rinnovato feeling con lo Zar del Cremlino che Antonio Tajani smentisce, dicendo che si tratta di regali del 2008 e una nota del partito si affretta a ribadire che la posizione di Forza Italia e del presidente Silvio Berlusconi, rispetto al conflitto ucraino e alle responsabilità russe, è conosciuta da tutti, è in linea con la posizione dell'Europa e degli Stati Uniti, ribadita in più e più occasioni pubbliche. Non esistono ne sono mai esistiti margini di ambiguità. Per Fabio Rampelli, molto vicino alla premier in pectore, è opportuno precisare che la posizione di Giorgia Meloni e del futuro Governo sarà di solidarietà con il popolo ucraino aggredito da Putin. L'Italia è e resterà nel solco dell'Unione Europea e dell'Alleanza Atlantica. Con Putin il solco è incolmabile. La sortita berlusconiana piomba sulla delicata composizione del Governo con il leader azzurro, che da l'accordo raggiunto per la scelta del guardasigilli, il Ministero della Giustizia all'ex presidente del Senato Casellati. L'accordo è stato trovato assolutamente, assicura, e poi annuncia che saranno 5 i ministeri assegnati a Forza Italia. Ma di fronte alle certezze del Cavaliere, da Via della Scrofa, quartier generale della Meloni, filtra una sconfessione dell'intesa su Casellati alla giustizia, derubricata come infondata. Dal PD Enrico Letta ammonisce. Non è folklore. Non sono battute. Da parte della nuova maggioranza è in corso un pericoloso spostamento dell'Italia verso una posizione di sempre maggiore ambiguità nei confronti della Russia.