Dopo le polemiche, lo scontro politico, l'indignazione e le dure reazioni, è il giorno di Pasquale Tridico, numero uno dell'INPS, chiamato a rispondere sulla questione bonus. L'audizione informale in diretta streaming in Commissione lavoro della Camera, Tridico parla delle modalità di richiesta liquidazione dei bonus da 600 euro per le partite Iva durante l'emergenza coronavirus e dei cinque parlamentari che hanno richiesto quel bonus, tre dei quali lo hanno anche effettivamente incassato. "Questa notizia non è uscita dal sottoscritto, né direttamente né indirettamente, nel modo più assoluto" la prima difesa di Tridico, "abbiamo seguito la legge, l'esigenza dell'Istituto era di pagare subito perché il Paese era in emergenza, per poi controllare in un secondo momento" dice. Tridico respinge le accuse: "non è stato un'azione manipolata, le strutture sono autonome e la loro azione è stata egregia, hanno dato lacrime e sangue per mettersi al servizio del Paese" le parole di Tridico, poi l'ulteriore precisazione: il sottoscritto qualche giorno fa ha già ordinato una audit interno per capire se le notizie sono state trafugate dall'Istituto verso Repubblica. E le polemiche non si placano con le opposizioni che vanno all'attacco: Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia puntano il dito sull'operato di Tridico e non solo sulla questione sicurezza dati. "Tridico è responsabili dell'Istituto e come tale è giusto che si assuma le proprie responsabilità" tuona la Lega, che chi chiede le dimissioni del titolare dell'INPS. Giorgia Meloni rincara la dose: "si dimettono lui e Conte".