Colle, Letta al centrodestra: candidati solo super partes

15 gen 2022
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Il tempo inizio a stringere. I contatti, gli incontri si intensificano la data del 24 gennaio, primo voto, si avvicina e l'elezione del prossimo Presidente della Repubblica non sembra avere ancora trovato una strada condivisa. Dalla quarta votazione basterà la maggioranza assoluta 505 voti e per ora, nessuno però lo dice, si punta a superare quella soglia anche con la sola indicazione di parte, ma si sa alla fine il nome per il colle dovrà inevitabilmente essere condiviso il più possibile e andare ben oltre quei numeri, di qui la necessità di confrontarsi prima o poi. Il Pd che ha riunito la direzione e i gruppi parlamentari mette sul tavolo le prime carte, uno schema che dice no a candidati divisivi e quindi Berlusconi proposto dal centrodestra in maniera compatta, un profilo super partes e un patto di legislatura. "Non c'è nessun diritto di precedenza che il centrodestra oggi ha o può vantare di indicare il Presidente della Repubblica. Linea sposata dal Movimento 5 Stelle. "Sul Quirinale il Movimento 5 Stelle ha parlato chiaro, no a Berlusconi bisogna invece lavorare ad un nome di alto profilo che unisca il Paese. Tutte le forze politiche si impegnino in questa direzione, l'Italia non ha bisogno di nuove divisioni." Ma il centrodestra conferma con Matteo Salvini la propria determinazione sul nome del Cavaliere che dovrà però, prima di sciogliere la riserva la prossima settimana, verificare i numeri a suo favore. Si parte da poco più di 450 e Renzi ha già fatto sapere non solo che così la candidatura di Berlusconi ha fatto un passo indietro ma anche di essere disposto a votare un nome di centrodestra ma non lui. Meloni e Salvini che chiude ancora a Draghi indicarlo sarebbe una mancanza di rispetto per lui e per il Paese dice il numero uno del Carroccio, attendono però anche le mosse nell'altro campo, lavoriamo per unire e trovare una figura garante, spiegano Fratelli d'Italia e Lega. "C'è un gran parlare della candidatura del centrodestra molto probabilmente perché ci stiamo attivando, si fanno le riunioni, dall'altro però vorrei ricordare che c'è un'altra parte di Parlamento che non abbiamo ancora ben capito cosa farà." La partita entra nel vivo, i numeri contano ma anche i veti.

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