“Abbiamo espresso al Presidente della Repubblica Mattarella la disponibilità a verificare la formazione di una diversa maggioranza e l'avvio di una fase politica nuova, e per dare vita a un governo nel segno della discontinuità politica e programmatica. Per noi non si tratta di una scelta facile, anche a causa di un'eredità pesante che ci ha lasciato il precedente Governo e della distanza politica che ci segna con alcune forze, in particolare il Movimento 5 Stelle, protagonista dell'esperienza del Governo Conte. Ma siamo preoccupati per le difficoltà enormi della nostra economia, per la crescita di molti indici di disuguaglianza sociale di un tessuto imprenditoriale in grave difficoltà e per un grave isolamento internazionale del nostro Paese. Per questi motivi riteniamo utile provare a dare vita a un governo di svolta e abbiamo indicato al Presidente i primi non negoziabili principi a cui il nuovo governo dovrebbe rifarsi, tra cui: la chiara e indiscussa scelta europeista e l'impegno a costruire un'Europa profondamente rinnovata all'insegna dello sviluppo, del lavoro e della solidarietà; il pieno riconoscimento e difesa della democrazia rappresentativa, a partire dal valore della centralità del Parlamento; una svolta radicale nelle scelte economiche e di sviluppo puntando alla sostenibilità ambientale e ridando totale centralità a politiche ridistributive, agli investimenti, ai temi del lavoro, e attenzione all'equità sociale, e per evitare ulteriori inasprimenti fiscali, a cominciare da quello dell'IVA; una svolta, infine, con l'Europa nell'organizzazione e gestione dei flussi migratori rispetto ai decreti che si sono approvati in questa legislatura. Non un governo, dunque, a qualsiasi costo. Quello che serve è un governo di svolta, alternativo alle Destre, con un programma nuovo, solido, un'ampia base parlamentare e che possa ridare una speranza agli italiani. Ovviamente, se non dovessero esistere queste condizioni - lo abbiamo ribadito al Presidente Mattarella - queste condizioni tutte da verificare allo stato attuale, lo sbocco naturale della crisi sono nuove elezioni anticipate, alle quali il Partito Democratico è pronto. Grazie”.