Conte vede Mattarella e leader partiti: ampliare maggioranza

21 gen 2021
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Sale al colle alla fine della giornata, forse anche questo un modo per guadagnare tempo nell'opera di allargamento della sua maggioranza. Giuseppe Conte ripete al Capo dello Stato ciò che aveva detto il leader della sua coalizione: "Così andare avanti è difficile, ma il Governo c'è ed ora si rafforzerà". A Mattarella nei 50 minuti di colloquio spiega che non si limiterà ad agganciare qualche senatore qua e là, ma che punta ad un gruppo che per numero e identità diventi a tutti gli effetti un pezzo della maggioranza. Mattarella ascolta e aspetta, il Quirinale definisce l'incontro interlocutorio, non c'è molto da aggiungere. Anche perché aveva già espresso a suo tempo preoccupazione e chiarito che bisogna fare presto e bene. Il premier recepisce il messaggio e subito dopo riprende il lavoro di tessitura, spinto da un Pd che lo pressa. - Noi vogliamo allargare i confini di questo Governo per lavorare bene, perché certamente solo con questi numeri non si può arrivare fino alla fine della legislatura. Per noi c'è questa maggioranza, il perimetro è questa maggioranza e Conte rappresenta la sintesi di questa maggioranza, aldilà di questo per noi ci sono le elezioni. Quindi se noi, dopo aver affrontato l'emergenza non allarghiamo le forze di questo governo, noi andremo alle elezioni, perché non ci sono alternative. Non c'è un governo di destra che si possa fare, e anche la destra ha chiesto le elezioni, quindi mi pare molto limpido il percorso dei prossimi mesi. D'altronde così non si governa, l'esecutivo rischia di non riuscire a fare nulla a cominciare dal recovery che non potrà controllare con questi numeri nel suo passaggio in Commissione bilancio, per non parlare dell'aula. Renzi ha già detto no alla relazione sulla giustizia che approderà in Senato la prossima settimana, al momento il Governo andrebbe sotto. Per Conte non è facile sbrogliare la matassa: i volenterosi sono pieni di buona volontà, ma questa deve essere supportata da posti e ministeri che scarseggiano, si ragiona su un decreto per aumentarne il numero, ma a quel punto, altro che rimpasto, le dimissioni che Conte rifiuta sarebbero inevitabili, sperando che nell'eventuale reincarico tutto fili dritto. Altre soluzioni scarseggiano, a meno che non si faccia cadere il veto su Renzi recuperando Italia Viva, come e in che modo, però, nessuno lo sa.

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