Le ore prima del Consiglio dei Ministri che dovrebbe varare nuove norme in tema di migranti e pericolosità dei paesi di provenienza sono occupate ancora dalle fortissime polemiche fra Governo e magistrati. La decisione delle toghe del tribunale di Roma di far rientrare in Italia i migranti già arrivati in Albania è l'oggetto del contendere, ma le tensioni si sono ulteriormente allargate dopo che la stessa premier ha rilanciato le mail pubblicate dal quotidiano Il Tempo fra esponenti della corrente di magistratura democratica, uno dei quali sostituto procuratore di Cassazione Patarnello, faceva riferimento alla mancanza di inchieste a carico di Meloni che quindi, essendo mossa non dà interessi personali ma da visione politica, sarebbe stata più forte e pericolosa. Frasi interpretate con malizia dice il sindacato dei magistrati ANM che oltretutto si mostra molto preoccupato invece per quelle di Nordio di frasi con cui il Ministro della Giustizia ha stigmatizzato la decisione sul caso Albania. "Personalmente, sono basito che il Ministro della Giustizia ricorra a questa categoria della abnormità che per i tecnici richiama a possibili responsabilità disciplinari. Come se il ministro avesse inteso dire ai colleghi del tribunale di Roma, se non provvedete secondo i desiderata del governo, i miei desiderata, sono pronto ad un'azione disciplinare. Io sono fortemente preoccupato perché noto toni di aggressione al lavoro giudiziario che non hanno precedenti". E se l'opposizione continua a chiedere le dimissioni di Nordio con Schlein che dà dell'incapace vittimista a Meloni, Governo e maggioraza fanno un quadrato nel ribadire la tesi di una più che criticabile decisione politica dei magistrati e dopo il caso o delle mail fra toghe, c'è chi come Gasparri, da Forza Italia parla di vera e propria eversione e si appella a Mattarella perché intervenga in quanto Presidente del CSM.