Coronavirus, Conte rivendica le scelte su Alzano e Nembro

08 ago 2020
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Giuseppe Conte non ci sta a finire sulla graticola per la mancata chiusura dei comuni lombardi di Alzano e Nembro, dove il coronavirus ha colpito pesantemente. Il Premier rivendica le scelte fatte allora dal Governo e prova a rintuzzare l'attacco della Lega che lo accusa di non avere ordinato tempestivamente l'istituzione della zona rossa in quell'area, e chiede le sue dimissioni. "E' stato l'esecutivo ad assumersi sempre la responsabilità politica delle proprie decisioni," avverte il Premier, che poi precisa: "del verbale del 3 Marzo sono venuto a conoscenza il giorno 5, la decisione di chiudere l'intera Lombardia fu presa fra il 6 e 7 Marzo e fu il comitato scientifico a convincersi di questa necessità, dopo aver invocato nel verbale del 3 Marzo misure restrittive per Alzano e Nembro". Fatti su cui qualche settimana fa Conte è stato ascoltato a Palazzo Chigi dai magistrati della procura di Bergamo che indagano sulla catena di contagi nella città e nelle due cittadine della Valseriana. Difesa che non convince il centrodestra che chiede ulteriori chiarimenti al Governo. Ma le parole più dure arrivano da Matteo Salvini, che vuole portare il Premier alla sbarra e parla di Governo criminale: "Se io vado a processo il 3 Ottobre per avere trattenuto poche decine di immigrati per qualche giorno su una barca allora," attacca : "Portiamo Conte e i suoi al tribunale internazionale, perché hanno sequestrato mezza Italia".

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