Non si può abbassare la guardia o arretrare sulle misure di prevenzione. Il rischio rimane alto e i 200.000 contagi al giorno nel mondo lo confermano. Nelle comunicazioni al Parlamento il Ministro della Salute, Speranza, ha fornito i numeri e ha spiegato perché, pur essendo l'Italia uscita dalla fase critica dell'epidemia, non si possa considerare la partita finita. Il nuovo DPCM rimarrà in vigore fino a fine mese, in attesa che il Governo decida come e per quanto tempo prorogare lo stato di emergenza. Discuteremo nuovamente sia alla Camera che al Senato con uno specifico Ordine del giorno dell'eventuale proroga dello stato di emergenza. Voglio essere molto chiaro al momento: nessuna decisione è stata assunta. Dovrà riunirsi il Consiglio dei Ministri, credo risulti evidente a tutti che io non consideri terminata e archiviata la fase di emergenza. Il nuovo provvedimento è reso necessario dalla curva epidemica che in alcune regioni è tornata a salire, ma più in generale dai rischi alti dei possibili contagi da importazione. Il decreto ribadisce l'obbligo di mascherine in uffici pubblici, negozi, ristoranti, quando ci si alza dal tavolo, così come sui mezzi pubblici. Confermate le regole per lo smart working e per evitare il rischio assembramenti il Governo ha deciso di rimandare il via libera a discoteche al chiuso e prorogato l'ingresso in Italia per i cittadini provenienti da 13 paesi. Grande attenzione è rivolta alla ripresa della scuola e a un rientro che riporterà in movimento milioni di persone. Su questa ripartenza c'è stata una riunione alla Protezione Civile: tutto il personale scolastico sarà sottoposto a test sierologico.