Crisi di governo, il giorno della verità. DiMaio: Salvini disperato

19 ago 2019
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Prima in spiaggia, poi sui social, infine in Senato: è il sentiero che ha seguito questa crisi di Governo, che prenderà forma nell'Aula di Palazzo Madama tra meno di 24 ore, con le comunicazioni del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Sarà il primo vero atto parlamentare della crisi. Sarà il momento in cui tutti dovranno giocare a carte scoperte, in cui non si potrà più bluffare. Il Movimento a Roma ha riunito i suoi parlamentari. Luigi di Maio parla di un Salvini disperato. I 5 Stelle bollano come fake news l'ipotesi di un Governo con Renzi e Boschi, ma non citano il PD tra gli esclusi. Toccherà a Mattarella - dicono - guidare i partiti sul sentiero della crisi. “Salvini, al posto di dire che ha il telefono acceso, lo usasse, gliela paghiamo la bolletta. Potrà fare lui le valutazioni. Fa lui i disastri, decide di massimizzare il suo consenso o di provare a farlo per interessi di partito, manda all'aria un Governo che regge, poi adesso ci dobbiamo anche preoccupare di questo”. Per Matteo Salvini il vero spauracchio è un Governo PD-5 Stelle, contro cui il leader leghista le proverà tutte. La Lega torna a ribadire che è pronta a votare sì al taglio dei parlamentari. “Io veramente auspico che soprattutto il Movimento 5 Stelle tenga fede a quella che è la sua storia, perché vedere un Governo con la Boschi e Di Maio, con quelli che fino all'altro ieri i 5 Stelle definivano il “partito di Bibbiano” e adesso magari scambiarsi amorevoli bacini all'interno del Ministero mi sembrerebbe paradossale”. Il PD intanto smentisce trattative prima che si apra formalmente la crisi. Renzi annuncia che i senatori voteranno la sfiducia al Governo Conte-Salvini-Di Maio. Zingaretti chiarisce che solo nel percorso che passa dal Quirinale si valuterà se esistono i presupposti per un Governo alternativo e radicalmente diverso nei programmi. “Attendiamo le dichiarazioni di Conte e l'apertura della crisi. Nella direzione del 21, riaffermeremo una posizione chiara: o si verificano le condizioni per un Governo forte e di radicale rinnovamento durante le consultazioni oppure meglio il voto”. Dunque, si va in scena tra poche ore, con tante incognite. La crisi debutta finalmente in Parlamento, in attesa che entri in scena l'attore principale: Sergio Mattarella.

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