Mosca e Washington. Ancora una volta le due capitali, protagoniste della storia dell'ultimo secolo, hanno tenuto contemporaneamente il centro della scena nella serata di ieri. A Mosca si parlavano, in un colloquio durato più di 5 ore, il presidente russo Putin e quello francese Macron. A Washington il Capo della Casa Bianca Biden e il Cancelliere tedesco Scholz. E quasi contemporaneamente le due coppie sono uscite a parlare con la stampa. Se a Mosca Putin riconosceva a Macron di avere buone idee per proseguire con la risoluzione della crisi e Macron affermava che avevano cercato elementi di convergenza, da Washington i due alleati annunciavano durissime sanzioni alla Russia in caso di attacco all'Ucraina e, in un simile scenario, annunciavano concordi che il gasdotto tra Russia e Germania, Nord Stream 2, non entrerebbe mai in funzione. Il colloquio tra Putin e Macron, sicuramente più complesso dell'altro, è stato descritto come utile e concreto. I due non hanno nascosto le loro differenze di vedute. La NATO deve mantenere le porte aperte a chi vuole aderirvi -ha ribadito Macron- accanto a Putin che ha sostenuto invece che la NATO è tutt'altro che un'organizzazione pacifica. Macron ha detto di non poter tollerare che il caos torni in Europa, mentre Putin ha giudicato inaccettabile che alcune armi occidentali siamo schierate nei Paesi dell'Est Europa. Insomma, c'è ancora molto da lavorare. La NATO serra i ranghi, gli Stati Uniti si riavvicinano alla Germania sospettata di troppa morbidezza con Mosca, mentre Macron si cimenta come grande mediatore. Putin sembra accettare il ruolo del francese. Ora il Capo dell'Eliseo incontrerà il Capo del Governo di Kiev, poi con Putin si sono ripromessi di sentirsi subito. I prossimi giorni saranno cruciali, dicono, per un negoziato delicatissimo per il futuro dell'Ucraina, della pace in Europa e, in fondo, anche per i due stessi leader.























