Cts diviso su restrizioni Natale, Conte: qualche ritocchino

15 dic 2020
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Inasprire la stretta perché i limiti della zona gialla non bastano. È una riunione complicata e accesa del comitato tecnico scientifico a indicare la strada o quantomeno suggerimento al Governo, una riunione fiume che segue le due, già lunghe, tenutesi nelle ultime 48 ore con il premier Conte e i Ministri Boccia e Speranza, fermi sulla linea del rigore i capi delegazione. Riunione dura conferma il coordinatore del Cts Miozzo, ma che alla fine sancisce l'unanimità sulla richiesta di misure più restrittive con grande attenzione gli assembramenti da shopping, come quelli preoccupanti visti nell'ultimo weekend. É lo stesso capo del Governo, dopo aver invitato a non abbassare la guardia, conferma le misure in arrivo, ma anche di fatto le divisioni nella maggioranza. Abbiamo già predisposto un piano per le festività, forse qualche ritocchino ci sarà, spiega il premier, alla luce dei suggerimenti ricevuti. Dobbiamo scongiurare in ogni caso una terza ondata, avverte Conte, che poi rivendica l'efficacia dei provvedimenti varati fino ad ora e l'aver evitato un lockdown generalizzato. Siamo giunti al termine quest'anno, un 2020 attraversato da una crisi pandemica che ha sconvolto la nostra economia, la nostra società, ci sta mettendo ancora a dura prova e ancora dovremo continuare a vigilare, a non abbassare la soglia di attenzione. Nel Governo però non tutti vorrebbero una nuova stretta, c'è Italia Viva, già sulle barricate sul fronte recovery Fund, che presenta una mozione in Senato per chiedere eventuali nuove restrizioni solo sulla base di dati scientifici certi, al momento le ipotesi sarebbero due, una zona rossa, un lock down, seppur limitato a un lasso di tempo circoscritto alle festività natalizie, con negozi chiusi, i soli servizi essenziali aperti e un sostanziale divieto di spostamento, oppure una zona arancione con bar e ristoranti chiusi', ma negozi aperti, probabilmente fino alle 18:00 o alle 20:00 come orario di coprifuoco. Possibili poi deroghe solo nei giorni festivi per gli spostamenti tra piccoli comuni sotto i 5000 abitanti nel raggio di qualche decina di chilometri, restrizioni osteggiate anche dal centrodestra. Rimborsi certi, in tempi certi a tutte le imprese e negozi danneggiati come stanno facendo in Germania dove rimborsano fino a 150.000 euro le attività chiuse, smetterla con l'apri chiudi, apri chiudi, rispetto e certezze per i lavoratori e i cittadini italiani e un Natale sereno e in famiglia. Le decisioni arriveranno nelle prossime ore.

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