Draghi lo scrive nero su bianco, Gabrielli lo conferma a voce: il nostro obiettivo è l'autonomia tecnologica e gli investimenti in tal senso saranno sostanziosi. In sintesi sono questi i pilastri su cui si basa la strategia nazionale in tema di cyber sicurezza che sarà gestita dalla neonata agenzia che per il momento però può contare solo su 80 dipendenti. In Germania, per fare solo un esempio, sono già quasi duemila gli informatici reclutati a tal fine, mentre il direttore dell'agenzia Roberto Baldoni annuncia concorsi per nuove assunzioni. Intanto Gabrielli ricorda come l'agenzia non avrà competenza sui dati d'Intelligence con il dipartimento che, spiega, sa già come rispondere agli attacchi cibernetici. "Al riguardo vorrei rassicurare che nell'ambito del contrattacco già oggi a legislazione vigente, quindi senza dover scomodare chissà quali altri strumenti normativi, il comparto dell'Intelligence gode delle garanzie funzionali per poter svolgere un'attività di contrattacco." Attacchi che, con il conflitto in Ucraina, hanno già fatto entrare l'agenzia in azione in attesa che i numeri degli addetti ai lavori aumentino, considerando anche che alla realizzazione della cyber sicurezza è destinata una quota pari all'1,2% degli investimenti nazionali lordi su base annua. "Numeri che risentono anche della situazione di crisi che viviamo in questo momento, quindi la crisi ucraina che per noi non è stata indifferente, noi siamo entrati in un 24/7 continuo di allerta a partire dal 14 gennaio, 20 giorni dopo la nostra creazione perché da quel momento abbiamo iniziato a riscontrare i primi attacchi sul territorio ucraino.".