Dal tetto al contante all'Ucraina: il discorso di Meloni

26 ott 2022
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C'è meno emozione di ieri ma non meno determinazione nel rivendicare la natura del suo Governo, un Governo politico di centrodestra che farà cose politiche di centrodestra. Per la Presidente del Consiglio è quasi paradossale dover scrivere un'equazione che posizioni il suo esecutivo, ma sembra necessario, davanti ad un'opposizione che non si capisce, lascia intendere la Meloni, cosa si aspettasse di diverso. C'è e ci sarà la responsabilità di rappresentare tutto il Paese ma con una visione chiara e precisa di riforme dell'Italia che parte dalla storia e dalle idee di chi ha vinto le elezioni, "Io ritengo che senza che vi sia una visione, senza che vi sia a monte un manifesto programmatico, senza che vi siano a monte delle scelte chiare, un'idea di Italia da disegnare anche le risposte concrete che si danno rischiano di non essere efficaci". Il che non significa mettere in discussione diritti o libertà, per la Meloni bisogna fare subito le cose che servono: fermare le speculazioni sul gas, abbassare le tasse, incentivare il lavoro rendendo la vita facile alle imprese, e per stare sulla polemica del giorno, anche aumentare il tetto all'uso del contante. "In questi anni noi abbiamo assistito, dal mio punto di vista, a una discussione molto ideologica sul tema del tetto al contante, collegando sempre il tema dell'utilizzo del denaro contante al fenomeno dell'evasione fiscale, ora lo dirò con chiarezza, non c'è correlazione tra intensità del limite del contante e la diffusione dell'economia sommersa". Affonda il colpo sulla gestione del Covid, abbiamo avuto le restrizioni più dure senza per questo ottenere risultati migliori, ecco perché a quel punto non si tornerà più. "Non abbiamo condiviso, di quello che si è fatto in passato durante i vostri governi, è proprio che non ci fossero in alcuni casi evidenze scientifiche alla base dei provvedimenti che si prendevano, è esattamente questo che abbiamo contestato, che si scambiasse la scienza con religione". Nessun cambiamento invece sulla postura internazionale dell'Italia, Putin è l'aggressore, dire niente armi equivale a reclamare una pace basata sulla resa di Kiev, per una soluzione giusta Zelensky deve poter difendersi anche con l'appoggio dell'Italia.

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