Dazi, Meloni prepara il viaggio a Washington

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3 giorni fa

Per quanto lo scenario sia nel frattempo cambiato lievemente in meglio dopo la sospensione dei dazi, l'impegno con cui Giorgia Meloni e il suo Esecutivo preparano il viaggio a Washington della prossima settimana è reso evidente anche dalla cancellazione degli appuntamenti del Presidente del Consiglio per il weekend, come la visita al Salone del Mobile di Milano. Un evento importante per l'imprenditoria italiana, ma l'imprenditoria italiana ha, e avrà, una serie di altre urgenze da affrontare, vista l'aria che tira. E quindi il segnale del Governo è chiaro: adesso la priorità è il confronto con gli Stati Uniti. E non fra Italia e amministrazione Trump, ma fra Meloni, premier di un Paese dell'Unione Europea e gli alleati di oltreoceano. Perché l'idea che questo sia un viaggio in cui si va a rappresentare l'Unione è rilanciata un po' da tutta la maggioranza. "Il viaggio di Giorgia Meloni serve a costruire un ponte più che a scavare solchi. A condizione che sia un'Europa unita quella che Giorgia Meloni rappresenterà e che sia molto chiaro che l'Europa deve cambiare, e deve cambiare profondamente". Non è così convinta l'opposizione, che ha molto battuto sul tasto "Meloni va a baciare la pantofola a Trump", ma la preoccupazione in generale è tale che dal PD Elly Schlein stavolta usa toni perplessi ma meno polemici. "Io penso che sia l'Unione Europea che deve negoziare con Donald Trump. Penso che questo sia fondamentale perché, come dicevo, ogni via di trattativa bilaterale farebbe male all'Europa e quindi farebbe male anche all'Italia". Sul tavolo del confronto a Washington di certo ci sarà anche il tema delle spese per la difesa che secondo gli Stati Uniti dovrebbero salire al 5% del PIL, traguardo impensabile per l'Italia, che però sta ragionando sul 2-2,5%, oltre il quale dovremmo ricorrere a uno scostamento di bilancio. .