Ha scelto il silenzio per preparare al meglio il viaggio a Washington, semplificato dal congelamento dei dazi. Concentrata sulla strategia da seguire, sempre e solo il dialogo, Giorgia Meloni ha preferito rinunciare a qualche appuntamento evitando di far commenti in attesa del faccia a faccia nello studio ovale, giovedì 17. Ma qualcuno dal governo ha parlato non solo dell'imminente missione, ma anche del capitolo difesa. Antonio Tajani ha anticipato che presto la presidente del Consiglio annuncerà ufficialmente l'aumento delle spese militari in Italia, al 2% del PIL. Un segno chiaro della volontà italiana di rafforzare il pilastro europeo della Nato, ha spiegato il ministro degli Esteri, favorevole alla difesa europea come obiettivo finale da raggiungere, a segnare di nuovo la distanza dalla Lega che al riarmo invece è totalmente contraria. Quanto al viaggio in America, il vicepremier è convinto che potrà dare un contributo importante nella direzione di una trattativa e non di una guerra commerciale. Da Osaka Tajani ha mostrato un cauto ottimismo. "Io credo, che la situazione stia lentamente migliorando. Il commissario Sefcovic è adesso, a Washington per trattare con gli americani. Ci sono 90 giorni di tempo, il viaggio della Meloni non è un viaggio, per giocare una partita italiana, ma è un viaggio finalizzato anche a spingere il governo americano a arrivare a dazi 0 e l'obiettivo potrebbe essere quello di creare un grande mercato euroamericano, di libero scambio". Più scettico Giorgetti che sul fronte dazi rimarca come le cose siano complesse e il negoziato tutt'altro che semplice. Per questo, secondo il ministro leghista dell'economia, si dovrà trovare una sintesi e un compromesso corretto. Da sottolineare, conclude Giorgetti, come lo sforzo che l'Italia sta facendo sia sul piano strategico che politico, è fondamentale per tutta l'Europa. .