Prima il tam tam di voci, puoi la lettera di dimissioni. Francesco Spano, Capo Gabinetto del Ministro alla Cultura Alessandro Giuli, decide di mollare. Attacchi personali che minano la serenità necessaria per fare un buon lavoro. A far precipitare le cose, l'annunciata inchiesta di Report sul presunto conflitto di interessi quando era Segretario Generale del museo Maxxi di Roma, una consulenza affidata al suo compagno. Palazzo Chigi osserva quanto accade, a sera ne parla Giorgia Meloni. In molti in Fratelli d'Italia, spiega la premier, erano perplessi sulla sua nomina, ho detto loro di parlare col ministro, che deve essere libero di scegliere con chi lavorare. Ma se un conflitto di interessi c'è stato, taglia corto, non è per colpa di Giuli. "Apprendo, da quello che leggo sulle agenzie, che ci sarebbe una specie di conflitto, un presunto conflitto d'interessi tra l'attuale, appunto dimissionario Capo di Gabinetto, chiedo scusa non Segretario Generale, Capo di Gabinetto del Ministro della Cultura e un'altra persona che risale al Maxxi, risale ai tempi, da quello che ho capito, della gestione di Giovanna Melandri, nessuna di queste persone è stata nominata da Alessandro Giuli e quindi, cioè nel senso bene, ma credo che si debba chiedere conto a chi governava il Maxxi quando questo è accaduto, perché la cosa che un po' mi stupisce di tutta questa vicenda è perché esca adesso". Il ministro in una nota parla di barbarico clima di mostrificazione, convinto delle qualità professionali di Spano. "La volete la notizia del giorno? L'apparenza inganna". "Che vuol dire?" "Non ho altro da aggiungere". Tra le file della maggioranza si fa quadrato intorno a Giuli, anche se in tanti sottolineano che forse un po' di cautela in più, dopo il caso Boccia, era necessaria. Tra le opposizioni è il Movimento 5 Stelle invece a cavalcare l'onda. "Mi sembra che sia, ovviamente, uno dei molteplici episodi di inadeguatezza e incapacità di questa classe politica".