Non solo difesa, ma rivendicata con forza la scelta di varare proprio il primo maggio il nuovo decreto sul lavoro, il Governo replica alle polemiche sottolineando come quello che sul lavoro aveva anticipato di voler fare l'ha poi fatto davvero. Ottimo modo, dice, per onorare coloro che in questa data dovrebbero essere festeggiati cioè i lavoratori. Al cuore della visione dell'Esecutivo c'è la defiscalizzazione, piuttosto che i sussidi e questo si materializza, in particolare, nel cambio di pagina sul reddito di cittadinanza e nel taglio del cuneo fiscale. Che è temporaneo ma lo stesso Ministro Giorgetti, nel puntualizzare come lo sconto fiscale ereditato dal Governo Draghi questo Governo l'abbia triplicato, dice: "La verità è che, una dietro l'altra, tutte queste cose temporanee le stiamo rendendo definitive in mezzo a tante difficoltà." Per adesso intanto, secondo i calcoli del Ministero dell'economia, per i redditi più bassi da luglio a dicembre ci potrà essere un aumento, in media, di 100 Euro lordi al mese. "Noi abbiamo un taglio del cuneo contributivo di sei punti percentuali per chi ha redditi fino a 35mila Euro e addirittura di sette punti percentuali per i redditi più bassi fino a 25mila Euro. È una scelta della quale io vado profondamente fiera aumenti che possono arrivare anche a 100 Euro per i lavoratori con i redditi più bassi, in un momento nel quale l'inflazione galoppa, il costo della vita aumenta e davvero non riesco a capire chi riesce a polemizzare perfino su questa scelta." L'esecutivo rivendica anche l'ampliamento delle possibilità per i contratti a tempo determinato, per consentirne un uso più flessibile, recita il comunicato di Palazzo Chigi, mantenendo comunque fermo Il rispetto della direttiva Europea sulla prevenzione degli abusi.