Carte alla mano, il nuovo decreto varato dal Governo non trova nessuna sponda dal campo dell'opposizione che invece boccia senza appello il testo del provvedimento sulle semplificazioni, uscito dal Consiglio dei ministri al centrodestra, alla fine, infatti, un coro di no al documento inizia a fratelli d'Italia, che non usa mezzi termini con Giorgia Meloni, che punta il dito contro l'esecutivo, parlando di farsa. La versione definitiva non è pronta per la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, bisogna attendere un numero indefinito di giorni dice, l'unica certezza è che il testo supererà le 100 pagine. Dure critiche arrivano diretti anche dalla lega di Matteo Salvini, il trampolino di lancio per il paese messo in evidenza dal premier viene bollato dal numero uno del Carroccio come bufala. É l'ennesimo bufala dopo la cassaintegrazione che voleva i soldi promessi dalle banche non arrivano e la semplificazione e l'unico modo per accelerare il modello Genova, le aziende chiedono modello Genova, velocità, semplicità, taglio della burocrazia, taglio dei tempi, taglio dei costi. In un anno a Genova hanno costruito un ponte nuovo senza una tangente, senza un giorno di ritardo, senza un incidente sul lavoro. Se il governo non alzerà il codice degli appalti, non adotta il modello Genova per tutta Italia non si va da nessuna parte. Salvini attacca il governo, anche per aver assegnato al commissario straordinario per l'emergenza Covid Domenico Arcuri, anche un ruolo per la ripresa nelle scuole. Ha fallito sulle mascherine attacca e per premio il Governo lo manda ad occuparsi delle scuole dei nostri figli. Basta. Conclusione netta e negativa anche da forza Italia. Se si vuole veramente rilanciare questo paese servono scelte condivise. Il Governo continua a presentare delle decisioni che prende al termine di scontri epocali all'interno della sua maggioranza, pretendendo che tutti quanti siano d'accordo. Dal partito azzurro commenta anche la capogruppo, Mariastella Gelmini, che davanti al decreto taglia corto scrive via Twitter la maggioranza non esiste più. Conte abbia il coraggio di prenderne atto, afferma Gelmini, che poi mette in evidenza settimane di faticosa gestazione e il tanto sbandierato decreto semplificazioni viene approvato con la ridicola formula salvo intese.