Dopo voto Zingaretti detta agenda, tensioni nel centrodestra

23 set 2020
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Nel Governo si apre una nuova fase. Dopo il buon risultato elettorale alle regionali, il PD, conti alla mano, risulta essere il primo partito. Nicola Zingaretti, fissa gli obiettivi e parla di una nuova agenda. I punti sono due: cancellare i decreti sicurezza, da portare con l'assenso di Conte al primo CDM utile, poi il MES, per il quale sarà necessario uno sforzo particolare, superare le perplessità del premier e le contrarietà dei Cinquestelle. Al centro il recovery fund e tutto il lavoro che sarà necessario fare collegialmente per investire nel modo migliore il denaro messo a disposizione dall'Europa. E ora è tempo per tutta l'alleanza del colpo d'ala, un grande progetto italiano. Il progetto della rinascita che dia una visione, ridia speranza a chi rischiava di perderla, a chi aspetta lavoro, a chi aspetta per la propria impresa di riprendere i propri fatturati e questo è il minimo che possiamo fare per le ragazze e ragazzi italiani, che com'è stato detto pagano molto di più di altri il costo della crisi e devono vedere in noi, ripeto, coloro che finalmente hanno detto basta ai picconi, riprendiamo a ricostruire l'Italia. Una nuova fase di rilancio sull'abbrivio di un voto che ha inevitabilmente modificato gli equilibri all'interno della stessa maggioranza. Non solo, la delusione per la mancata spallata crea tensioni anche all'interno del centrodestra. Lo scontro è principalmente con Matteo Salvini, accusato dagli alleati di correre solo, senza fare realmente gli interessi della coalizione. Da Giovanni Toti la richiesta di una nuova costituente di centro destra. Il leader della Lega ammette di aver fatto qualche errore soprattutto al Sud e fa il punto con i suoi. Riunisce i coordinatori regionali e pensa ad una riorganizzazione del partito, Una nuova segreteria politica, ma anche un nuovo progetto per affrontare le scadenze dei prossimi mesi. Settimana prossima farò un incontro a Roma con tutti i 74 nuovi consiglieri regionali, ci stiamo già divendo i compiti per fare a livello di regioni e di Sindaci quello che non sta facendo il Governo a sostegno della scuola, dell'impresa, dell'agricoltura, della famiglia, quindi vedremo di lanciare in base al voto degli italiani, il governo dei Sindaci, il Governo delle regioni, il Governo dell'autonomia dei territori per fare quello che PD e 5 Stelle a livello nazionale non fanno e ci sono tante idee.

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