Ancora una tegola per la nuova legge elettorale che subisce un brusco stop ed esce anche dal calendario dell'aula della Camera con l'esame che era stato inizialmente previsto per il 27 luglio. L'eventuale reinserimento nel programma dei lavori del Germanicum potrebbe essere a questo punto ai primi di agosto, ma la tensione è sempre più alta all'interno della maggioranza. Il PD spingeva per una calendarizzazione del testo base in commissione già lunedì prossimo, ma la richiesta è stata respinta nell'ufficio di presidenza della Commissione Affari Costituzionali della Camera che ha bocciato l'ipotesi. E qui scoppia il caso politico, perché a votare contro ci sono Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia, insieme ad Italia Viva allineata con il centrodestra. Immediata la reazione DEM con il vice segretario del PD Andrea Orlando, “cambiare idea in politica è sempre lecito, è giusto però, quando questo avviene, dichiararlo esplicitamente” dice, “Grave, invece, che questo nuovo orientamento di Italia Viva privi di italiani della possibilità di avere una nuova legge elettorale”. Respinge le accuse Italia Viva con il partito renziano che si difende “Stupisce che ci si stupisca da quando qualcuno ha deciso di fissare, come priorità inderogabile di questo Parlamento, il voto sulla nuova legge elettorale. Abbiamo detto chiaramente che non eravamo d'accordo” spiega Marco Di Maio, capogruppo in Commissione Affari Costituzionali. Dall'opposizione soddisfazione invece della Lega “In commissione ha trionfato il buonsenso” il commento dal Carroccio, “sulle regole istituzionali non ci possono essere forzature, la legge elettorale non è una priorità e non può essere affrontata senza dialogare con l'opposizione”.