C'è la stampa, c'è tutto lo staff della comunicazione di Palazzo Chigi ci sono i collaboratori più stretti. Mario Draghi si prende mezz'ora alla vigilia del suo ultimo Consiglio Europeo per salutare i giornalisti che lo hanno seguito in questo anno e mezzo. Mesi non facili per nessuno, da chi ha guidato il Governo, alla stampa che ne ha raccontato il lavoro, ma tanto per l'uno quanto per gli altri c'è un filo comune che ha scandito ogni attività. Il rispetto per il Paese, per il servizio democratico che si stava svolgendo. "Cosa ho imparato in 20 mesi? Troppe cose guardi, troppe cose, molto. E' stata un'esperienza straordinaria, è stata un'esperienza di cui sono straordinariamente contento e finisce in maniera molto soddisfacente, tutti noi, anche voi credo, ma tutti noi hanno come dire quella che sia la buona conoscenza del lavoro fatto e questa è la cosa più importante. Quindi grazie anche per questo per quello che ho imparato. Grazie". Draghi è sereno, sicuro di aver fatto il possibile, in un momento in cui dall'emergenza Covid si è passati alla guerra, la crisi economica e a quella del gas. E proprio li, giovedì e venerdì, cercherà di portare a casa un ultimo risultato quel tetto al prezzo del gas che continua a considerare l'opzione migliore per gestire la difficile situazione. Consapevole che tutto ciò che arriverà sarà una versione diversa dalla sua idea iniziale, ma altrettanto sicuro che se non fosse stato per l'insistenza italiana, non vi sarebbe stato neppure quello. L'importante era aprire questo capitolo. Al Governo che verrà, il compito di continuare a scriverlo.























