Sul presidenzialismo, Giorgia Meloni ci ha messo la faccia da tempo. Enrico Letta non ne vuol sentir parlare, Giuseppe Conte diffida dalla formula estranea alla nostra tradizione parlamentare. Il partito della Meloni ha depositato una riforma presidenzialista in Parlamento, per quella che definisce come la madre di tutte le riforme. E dopo il 25 settembre, sondaggi alla mano, potrebbe dare le carte anche sulle modifiche istituzionali. Il segretario del PD ridimensiona l'allarme democratico lanciato di recente. La democrazia non è a rischio; se vince la destra, il nostro sistema regge e reggerà. Sono gli italiani che scelgono ha detto Letta. Però con le distorsioni di questa legge elettorale, anche con il 43% dei voti, la coalizione di centro-destra può ottenere il 70% dei seggi e ci opponiamo in tutti i modi al presidenzialismo. Da L'Aquila, la Meloni non accetta lezioni di agibilità democratica dal PD. Nella vita ho altri problemi che farmi dare patenti di democrazia da Enrico Letta. Ma le scintille non sono solo tra il PD e Fratelli d'Italia ma anche tra DEM e 5 Stelle. Chi sceglie il Terzo Polo e i 5 Stelle, sostanzialmente, favorisce la destra, ha ripetuto Letta. Per Conte, il voto utile è un imbroglio: io l'ho sempre detto, il voto utile non esiste, è una grande mistificazione. Esiste il voto giusto, i cittadini lo devono dare alle forze politiche che appaiono più affidabili. Il leader della Lega che annuncia querela contro un ex consigliere di Trump che lo accusa di aver interessi personali nel difendere Mosca, avverte: qualcuno dice che Salvini è amico di Putin e sciocchezze di questo genere. Vorrei salvare i risparmi degli italiani, non ho mai preso soldi dalla Russia. Silvio Berlusconi, che si dipinge come padre nobile del centrodestra, non nasconde la sua amarezza per la postura aggressiva della Russia di Putin. Personalmente, non posso scostarmi da quella che è la posizione del Governo italiano, dell'Europa, di tutto l'Occidente, ma sono dispiaciuto e deluso. Trasferta a Piombino per Carlo Calenda per sponsorizzare il progetto del rigassificatore che dovrebbe sorgere nelle acque della città toscana. Nella giornata di mobilitazione " Sì, all'Italia dei sì", per le infrastrutture, un impianto sicuro necessario all'Italia per smarcarsi dal gas russo e che può rappresentare un'opportunità per la città.























