"La memoria è un dovere, un valore dell'umanità". Così il Presidente della Repubblica a Sant'Anna di Stazzema, nel cinquantesimo anniversario del conferimento della medaglia d'oro al valor militare alla città e a vent'anni dall'istituzione del Parco Nazionale della Pace. "Qui", afferma, "si trova una radice della Repubblica". Non possiamo consentire che le coscienze si addormentino, che le intelligenze smettano di produrre anticorpi al virus della violenza e dell'odio. Il 12 Agosto del 1944, a Sant'Anna, reparti dell'esercito nazista, accompagnati da fascisti repubblichini, massacrarono 560 civili inermi, allo scopo di seminare il terrore: 130 erano bambini, la più piccola aveva appena 20 giorni. Sergio Mattarella, la ricorda nel suo discorso e incontra Enrico Pieri, uno dei superstiti. L'Europa unita, dice il capo dello Stato è la vera risposta di civiltà all'ideologia di oppressione che nazismo e fascismo volevano imporre ai nostri popoli. Non è liturgia, ma un'affermazione impegnativa. Si tratta di un'assunzione di responsabilità perché, pur essendo imperfetta, fragile e incompiuta l'Unione europea rimane il più forte antidoto al ritorno dei muri, dei risentimenti nazionalisti, dei fanatismi che non di rado esibiscono la loro carica distruttiva.