Viabilità, riqualificazione del Litorale della Bandita abbandonato da decenni, sistemazione e bonifica delle piccole aree portuali, rilancio delle zone industriali cittadine come l'area industriale di Brancaccio restituzione alla città di spazi lasciati all'incuria e all'abbandono. Sono questi i progetti finanziati per Palermo dal PNRR, il piano nazionale di ripresa e resilienza. Più di 85 milioni di euro in totale. Cantieri che dovranno rilanciare il capoluogo siciliano che il 12 giugno tornerà alle urne per eleggere il nuovo Sindaco. Dopo 10 anni l'era di Leoluca Orlando finirà 5 mandati in totale dal 93 ad oggi, adesso passerà il testimone. Una città, Palermo, piena di emergenza da quella abitativa quella dei rifiuti passando per una viabilità tutta da risistemare. Un Comune che si barcamena tra lo spettro del dissesto economico e manovre funamboliche per evitarlo. Chiunque siederà a Palazzo delle Aquile, avrà il suo bel da fare per evitare il collasso economico della città che per fortuna continua ad attrarre milioni di turisti ogni anno ma per ripartire sarà necessario avere un occhio speciale per le periferie che possono rappresentare grazie al PNRR e all'istituzione delle ZES, le zone d'economia speciale, un volano per il rilancio economico che si traduce in infrastrutture e sopratutto posti di lavoro. "E le amministrazioni che ricevono fondi PNRR, possono chiedere al Commissario di agire da stazione appaltante in deroga al codice degli appalti, non appena sarà possibile incontrare il Sindaco, questo è uno dei temi che porremo sul tavolo per consentire alle zone più periferiche di svilupparsi soprattutto in termini di bisogni infrastrutturali". "Credo che sia una grande occasione non solo per attrarre investimenti dall'estero e quindi fare crescere anche gli imprenditori locali nella loro relazione con multinazionali ma anche probabilmente si può realizzare una diversa configurazione dell'attività industriale cittadina che può essere attratta ad andare in zone che sono deputate a ciò, decongestionando quindi il resto della città". Ma sui soldi che arriveranno grazie al PNRR bisognerà tenere gli occhi bene aperti. L'allarme lanciato da Draghi, sulle possibili infiltrazioni mafiose ha la massima priorità per industriali palermitani che purtroppo conoscono bene il fenomeno e i danni irreparabili che può provocare. "Io credo che la nostra Società, le nostre imprese si siano in qualche maniera fatti gli anticorpi rispetto a un fenomeno come il pericolo di infiltrazioni mafiose tuttavia non bisogna abbassare la guardia perché voglio dire, guai immaginare che è la malavita organizzata la mafia tutta possa stare lontano da certe opportunità, quindi bisogna vigilare noi all'interno delle nostre imprese cerchiamo di diffondere come dire questo livello di attenzione, invitiamo tutti a non abbassare la guardia e laddove ci fossero segnali di infiltrazioni di condizionamento di intervento non indietreggiare di un centimetro". Insomma Palermo è un cantiere aperto in tutti i sensi.