Emergenza virus, il piano Colao per far ripartire Italia

09 giu 2020
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Ampio e articolato il piano per il rilancio del Paese a cui la task force guidata da Vittorio Colao ha cominciato a lavorare in piena epidemia diventa pubblico e traccia sin dalle prime delle oltre 120 pagine quella che deve essere la strategia per ottenere, come sta scritto, un'Italia più forte, resiliente ed equa. Tre grandi indirizzi, rivoluzione verde digitalizzazione e parità di genere per 6 macrosettori e i corrispondenti obiettivi che si ottengono tutti insieme, imprese e lavoro come motore dell'economia, infrastrutture e ambiente come volano del rilancio, turismo, arte e cultura come brand del Paese, una pubblica amministrazione, alleata dei cittadini e delle imprese, istruzione, ricerca e competenza fattori chiave per lo sviluppo, individui e famiglie in una società più inclusiva ed equa. Si parte da quello che l'emergenza ha creato e dunque viene messo nero su bianco che bisogna escludere il contagio Covid 19 dalla responsabilità penale del datore di lavoro per le imprese non sanitarie. Così come serve una defiscalizzazione a tutte le maggiorazioni del costo del lavoro creato dall'emergenza, mentre viene suggerito il rinvio del salva imposte 2019 e dell'acconto 2020. Lo sguardo alle famiglie racconta di un carico sulle donne ancora assolutamente squilibrato e allora uno dei primi step è la riforma dei congedi parentali, indennizzandoli almeno al 60% e incentivandone l'utilizzo da parte dei padri. E poi ancora disciplinare lo smart working in tutti i settori e a tutti i livelli, soprattutto per i lavoratori più fragili. Destinate a far discutere le proposte di due sanatorie, la prima per l'emersione del lavoro irregolare e la seconda per l'emersione e la regolarizzazione del contante derivante da redditi non dichiarati e potrebbe far storcere più di un naso la proposta di allentare in via temporanea i vincoli per i rinnovi dei contratti a termine e ancora l'individuazione di infrastrutture strategiche, protette da leggi o protocolli non opponibili da enti locali, ma anche la negoziazione di una estensione delle concessioni nei settori delle autostrade, dei gas geotermico e idroelettrico sono temi che rischiano di dividere.

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