Tajani eletto segretario di Forza Italia per acclamazione, alla fine non sono nemmeno serviti i seggi allestiti nel Palacongressi di Roma che ha ospitato la due giorni del congresso nazionale del partito. La riconferma della leadership del Ministro degli Esteri arriva senza sorprese, come per alzata di mano è arrivata anche l'elezione dei suoi quattro vice. "Dobbiamo pensare a tutti gli appuntamenti elettorali che abbiamo, vogliamo vincere, dobbiamo vincere perché dalla vittoria dipende anche la sopravvivenza nei prossimi 30 anni del nostro movimento politico. Saremo leali con i nostri alleati, non hanno nulla da temere da noi, non hanno nulla da temere da noi ma nessuno può chiederci di rinunciare alla nostra identità." La seconda e ultima giornata del congresso si è svolta tra interventi dei volti noti del partito e quelli di colleghi alleati soprattutto europei a partire da Roberta Metsola, Presidente del Parlamento Europeo. Proprio le elezioni europee saranno di fatto il primo grande banco di prova del post berlusconismo e della leadership di Tajani, lo dice chiaramente Gasparri dal palco, il vero congresso è l'8 e il 9 giugno, l'obiettivo di superare il 10% delle preferenze si lega con quello di confermarsi come il partito del centrodestra moderato su cui fare affidamento, lo ripetono tutti dal palco, leali al centrodestra ma diversi, popolari, porte aperte ai civici, sbarrate invece per gli estremisti di destra come l'AFD e Le Pen ed è in questo che si misura sempre di più la distanza dall'alleato leghista, quasi del tutto assente in questa due giorni. La strada per le elezioni europee mostrerà le distanze tra gli alleati mentre i risultati ne mostreranno il peso compreso quello della leadership del nuovo segretario.