L'Europa, ferita al cuore dalla guerra in Ucraina. Prova a guardare oltre il conflitto ripartendo da Ventotene. L'isola Pontina, in cui primi vagiti dell'Europa unita, gettarono le basi del vecchio continente come comunità di destino. E proprio per rievocare quel progetto ambizioso, le cui basi politiche, culturali vennero architettate nel lontano 1941 dal confino fascista, su quest'isola da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi nel Manifesto di Ventotene. Che si sono dati appuntamento rappresentanti istituzionali, e alcuni studenti francesi, tedeschi, italiani per la sesta edizione del Ventotene Europa Festival. Una manifestazione, che coincide con la festa dell'Europa, che si celebra il 9 maggio. Una data simbolica, che ricorda la dichiarazione del Ministro degli Esteri francese Robert Schuman, pronunciata in quel lontano giorno del 1950, che fu la prima scintilla della casa comune europea, con la nascita della Ceca la comunità del carbone e dell'acciaio. La sfida per l'Europa, è cambiare pelle di fronte a crisi epocali, come la pandemia e la guerra che bussa minacciosa alle porte del nostro continente. La rotta la indicata Mario Draghi davanti al Parlamento Europeo, all'insegna di un federalismo pragmatico, che abbia il coraggio di modificare i trattati europei, per permettere ai 27 paesi dell'Unione, di marciare il più compatti verso gli obettivi comuni. "E' un passaggio storico, tormentato dagli effetti della pandemia globale di due anni fa, e anche dalla guerra, dal conflitto che sta segnando la nostra storia contemporanea. Ed è su questo che l'Europa, deve trovare la forza, l'energia e anche il coraggio come ha detto il Presidente Draghi, per cambiare se stessa, per affrontare nuove sfide, per avere una politica estera una politica e sicurezza comune, che non sia legata a 27 differenze, ma un'unità". Un obiettivo, che avrebbe incassato la benedizione di Altiero Spinelli, che avrebbe visto con orrore la riedizione della violenza bellica novecentesca nel XXI secolo.