Pace e diplomazia, due concetti interconnessi strettamente legati, il bisogno di pace mai come in questo momento storico così necessario con la ricerca di soluzioni negoziali tanto in Ucraina quanto in Medioriente, è il ruolo diplomatico e di confronto più alto rappresentato dal Parlamento, dai parlamenti. È questo il senso, il principale significato che arriva dalla 22esima riunione dei presidenti delle Camere Basse dei Paesi membri del G7 che si è aperto a Verona con la cerimonia inaugurale al museo di Castelvecchio alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella, a fare gli onori di casa il presidente della Camera Lorenzo Fontana. Democrazia, libertà e pace sono valori che trovano origine e tutela nelle istituzioni parlamentari, ricorda nel suo intervento Mattarella che avverte: "Nessuno può risolvere da solo sfide globali come quelle dell'intelligenza artificiale, della crescita e delle migrazioni, scelte complesse che per questo richiedono legittimazione. "Le complessità geopolitiche, economiche, tecnologiche richiedono nuove forme e nuovi strumenti, soluzioni che devono essere accompagnate da un alto grado di esigente legittimazione democratica." Cita David Sassoli, costruiamo la democrazia con coraggio ogni giorno quella democrazia che c'è chi vuole distruggere. "L'aggressione russa all'Ucraina cerca di distruggere quel che nel tempo abbiamo costruito ovvero un ordine internazionale fondato sul diritto." Dialogo quindi confronto necessario per trovare soluzioni e quella dei parlamenti resta la strada maestra. Tre giorni di lavoro che si concluderanno sabato 7 e che vedono la presenza della premier Meloni e della presidente del Parlamento Europeo Metsola insieme a tutte le rappresentanze del G7. Politica internazionale, sicurezza, sviluppo, intelligenza artificiale i principali temi di lavoro di questo G7.