Da un lato le polemiche che continuano, dall'altro l'azione per intervenire il più rapidamente possibile e fronteggiare l'emergenza maltempo in Emilia Romagna. Un Consiglio dei Ministri convocato per decretare lo stato di emergenza dopo quello già definito di mobilitazione, in modo da poter usufruire di una procedura speciale, spendendo gli iniziali 20 milioni stanziati e far fronte così alle prime necessità e al ripristino dei servizi essenziali. Governo e Regione però continuano a polemizzare, un braccio di ferro in corso ormai da tempo con le opposizioni che accusano la maggioranza di sciacallaggio politico in vista del voto per il rinnovo del consiglio regionale del 17 e 18 novembre prossimi, Esecutivo che però con la premier ha sentito le istituzioni locali ribadendo vicinanza e volontà di fare tutto ciò che sarà necessario. Giorgia Meloni ha infatti presieduto in video collegamento una riunione in cui hanno partecipato il Sottosegretario Mantovano, il vice presidente facente funzioni della Regione Irene Priolo, il capo della protezione civile Ciciliano, il commissario straordinario Figliuolo, con loro il Ministro per la protezione civile Musumeci, che però continua a chiedersi come mai non siano stati fatti tutti gli interventi che dovevano essere portati a termine. "A fronte di quasi 600 milioni, 560 circa, erogati nell'ultimo decennio, la infrastrutturazione avrebbe dovuto raggiungere un grado consistente." Per le opposizioni si tratta di una speculazione elettorale, Priolo ribadisce che l'Emilia Romagna resta una regione di eccellenza e si chiede. "Se abbiamo soltanto noi quello su cui si deve concentrare la polemica è vergognoso, queste alluvioni ci sono tutti gli anni in tutte le regioni in tutti i territori ma si fa sempre dell'Emilia Romagna un caso politico. Ma vi sembra normale? Non è normale, quindi da questo punto di vista non si venga a prendere la nostra regione come una regione che non è efficiente. È vergognoso." La campagna elettorale è iniziata ma ora c'è l'emergenza.