Dopo lo stillicidio di rivelazioni via social, Maria Rosaria Boccia affida ad un'intervista la sua verità sul suo rapporto con Gennaro Sangiuliano e con il suo ministero, insinuando che sia sotto ricatto, parole che contraddicono alcune affermazioni rilasciate al Tg1 dal titolare della Cultura. Per l'imprenditrice campana, Sangiuliano ha mentito sulla natura del loro rapporto professionale e ha sostenuto di essersi spostata a bordo dell'auto della scorta con lui anche per lunghe trasferte, ma è la condizione di ricattabilità del ministro che Boccia rilancia con forza smentendo le rassicurazioni di Sangiuliano. "Mi riferisco ad alcune persone che ricattano il ministro per delle agevolazioni che hanno avuto." "Il ministro secondo lei è sotto ricatto?" "Io penso di sì". Boccia ribadisce di aver partecipato a sopralluoghi in vista del G7 pagati con i soldi del Ministero e di aver avuto accesso a documenti. "Sì, abbiamo fatto un sopralluogo per il G7, il ministro ha approfittato per verificare alcuni scavi." "Cosa c'era scritto in quella famosa mail del 5 giugno, informazioni riservate?" "Certamente, la mail è stata pubblicata da Dagospia e non da me e il direttore del Parco l'ha inviata sotto espressa comunicazione del ministro, infatti il direttore non penso abbia frainteso proprio nulla perché c'erano tanti testimoni e il ministro è stato molto chiaro a sottolineare che doveva recapitarla anche a me l'email e c'erano i due percorsi, l'alternativa dei due percorsi, che gli altri ministri che partecipano al G7 avrebbero dovuto fare e tutte le informazioni relative all'organizzazione." Prima dell'intervista alla stampa l'imprenditrice ha accusato il Governo di organizzare ricatti e di essere lei la vittima di queste pressioni.