Governo Meloni tra premierato, giustizia e autonomia

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4 giorni fa

La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni considera fondamentale arrivare al Premierato per i Governi che verranno. Il Ministro della Giustizia Nordio in Aula ribadisce: non vacilleremo sulla riforma. La Lega punta i piedi non solo sull'autonomia differenziata, ma ora anche sul disegno di legge sicurezza. La seconda parte della legislatura vedrà arrivare al pettine, in un modo o nell'altro, il nodo riforme. La trasformazione della giustizia, la riforma che introduce la separazione delle carriere, è il tema su cui c'è maggior divisione, nelle Aule parlamentari e fuori, ed è inevitabile che si dovrà arrivare al referendum. "Io penso che la primavera del 2026, come ha detto tra l'altro il presidente Balboni con cui stiamo seguendo il provvedimento in prima Commissione Affari Costituzionali al Senato, è molto più ragionevole. Penso che la primavera, che è anche una bella stagione tra l'altro per il referendum, la primavera richiama il risveglio di tante cose, potrebbe essere una data più, diciamo, praticabile". "Non è una riforma contro i magistrati, è una riforma contro i cittadini, è questo il problema. Perchè, nella misura in cui il Pubblico Ministero viene, con questa riforma, allontanato dalla giurisdizione e avvicinato alla Polizia Giudiziaria, stanno creando un super poliziotto. Un super poliziotto che spaventa il cittadino . È in questo clima che le vicende che intrecciano politica e giustizia si dipanano. Il caso Santanchè, con l'udienza preliminare slittata al 20 maggio, allarga la finestra temporale di 2 mesi, così come la decisione su un suo ipotetico passo indietro. Un limbo che non piace a molti, soprattutto nel centrodestra. Sul disegno di legge Sicurezza a bandiera leghista non ci sono solo i dubbi costituzionali su cui si erano accesi i fari del Quirinale su alcuni capitoli del testo, ma ci sarebbe anche un problema di coperture finanziarie evidenziato in seconda lettura al Senato. Risultato? Il provvedimento dovrà tornare per un terzo passaggio alla Camera, dove la maggioranza sarà chiamata ad intervenire in maniera sostanziale. E a questo punto nel centrodestra si fa largo l'idea che i tempi non possano essere così brevi come chiesto dal partito di Matteo Salvini.