La piattaforma Rousseau sorride al Governo giallorosso e al Nazareno. Il traguardo sembra ormai a portata di mano. Nicola Zingaretti affida ai social la sua soddisfazione per un’intesa che ha bisogno solo della bollinatura decisiva del Quirinale per il battesimo ufficiale. “Siamo fiduciosi e ottimisti, sono stati fatti passi avanti per un Governo di svolta, ora andiamo a cambiare l'Italia”, proclama il Segretario del Pd. Nel giorno in cui i capigruppo Dem alla Camera e al Senato, Graziano Delrio e Andrea Marcucci, escono da Palazzo Chigi dopo l’incontro con gli omologhi a 5 Stelle con la certezza di aver fatto un buon lavoro, la vicesegretario del Partito Democratico Paola De Micheli fa sapere che il matrimonio si può finalmente fare. Noi abbiamo un solo obiettivo, rendere la vita delle persone migliore e nelle prossime ore contiamo che tutto questo possa avere un nuovo inizio. Chi annuncia che non ha intenzione di indossare la casacca di Governo giallorossa è Andrea Orlando, che preferisce restare al partito come vicesegretario perché, sostiene, “la scommessa che stiamo facendo si gioca in larga parte nella società”. Matteo Renzi, uno dei registi più autorevoli dell’operazione che ha portato all'intesa con i Grillini, rivendica la scelta non per ragioni di bottega, ma per l’interesse nazionale. Questa battaglia che mi costa moltissimo dal punto di vista umano perché se c'è un partito con il quale ho discusso e litigato, mi sono… contestato, anche accapigliato, è proprio il Movimento 5 Stelle, quindi quanto di più lontano da me è il Movimento 5 Stelle. Tuttavia la faccio perché penso che sia utile per il Paese, che sia giusta per il Paese, ma è più credibile se sto fuori.