Settembre 2018, il Governo è quello gialloverde con Giuseppe Conte premier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio vicepremier, che vara il Decreto Genova, per la ricostruzione del Ponte Morandi. Ma al capo terzo, si parla invece di interventi nei territori dei comuni dell'Isola di Ischia. In particolare, all'Art. 25 si definiscono le procedure di condono. Procedure con le quali, secondo PD e terzo polo, che insorgono a seguito della tragedia nell'isola campana, venne alleggerito l'iter sugli abusi, tra gli altri quelli proprio di Casamicciola. Il Decreto conteneva infatti, una sanatoria applicabile anche in assenza di qualsiasi richiesta di autorizzazione passata, a quelle zone del Centro Italia colpite dal sisma del 2016. In quel Decreto, poi convertito in legge, veniva stabilito un limite di tolleranza del 20% della cubatura esistente, di fatto si dava la possibilità di sanare piccole difformità, ma anche di sistemare situazioni molto più complesse, come l'aggiunta di un piano in un immobile. Ma non solo. La sanatoria forniva inoltre la possibilità di definire pratiche per nuovi condoni, proprio nell'Isola di Ischia, pendenti dagli anni '80, collegandoli alla ricostruzione post sisma del 2017. Regole vecchie insomma, per abusi anche recenti. Una vergogna, affermò all'epoca Legambiente, segnalando come le case condonate sarebbero state valutate anche in base alle misure del Governo Craxi, che risalivano addirittura al 1985. E che avevano per oggetto proprio una sanatoria per abitazioni realizzate anche in zone a rischio idrogeologico e a rischio sismico. Alla norma di quel Decreto targato Lega-Cinque Stelle, provò ad opporsi l'allora Ministro dell'Ambiente, Sergio Costa. Le case abusive le ho sequestrate nella mia precedente vita da generale della Forestale dell'Arma, dichiarò Costa, raccontando Il suo disagio durante il Consiglio dei Ministri che varò il testo ed esprimendo la speranza in una modifica in sede di esame parlamentare, che però non arrivò.