Italia appoggia sanzioni, ma sì al dialogo

22 feb 2022
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Assoluta condivisione delle decisioni prese dai partner atlantici e europei nei confronti di Mosca, sia a livello di scelte che rispetto alla modalità delle sanzioni. "Non si può non intervenire" afferma Mario Draghi, che continua comunque a considerare il dialogo la strada maestra da percorrere. "Sono in costante contatto con gli alleati per trovare una soluzione pacifica alla crisi ed evitare una guerra nel cuore dell'Europa. La via del dialogo resta essenziale ma stiamo già definendo, nell'ambito dell'Unione Europea, misure e sanzioni nei confronti della Russia". Come per Luigi Di Maio, essenziale dovrà essere il ruolo della diplomazia. "Sia a livello di G7 sia a livello di Consiglio degli Affari Esteri dell'Unione Europea concordiamo sul procedere con le sanzioni rispetto alle azioni militari che sta muovendo in queste ore la Russia in Ucraina. Sono azioni militari inaccettabili. Riportare il dialogo e il confronto diplomatico al tavolo. Non possiamo pensare che le azioni da parte della Russia in questo momento si possano tollerare". Sarà proprio il Ministro degli Esteri a riferire nelle prossime ore della crisi tra Russia e Ucraina in Parlamento, tra il malumore dei partiti, che nelle aule di Montecitorio e Palazzo Madama avrebbero voluto il Presidente del Consiglio. Richiesta espressamente fatta anche dal COPASIR. Draghi riferirà la prossima settimana alla Camera dei Deputati. Da Fratelli d'Italia l'accusa -al Presidente del Consiglio- di snobbare il Parlamento e di sottovalutare una crisi internazionale tanto grave, preferendo al confronto con le Assemblee gli impegni istituzionali. Trasversale l'obiettivo della maggioranza di evitare in tutti i modi il conflitto. Sulle eventuali sanzioni e sui rischi possibili per il nostro Paese è prudente Matteo Salvini. "Dobbiamo assolutamente scongiurare una guerra, perché in astratto e per principio una guerra non è accettabile e poi, ancor di più, non può essere accettata dopo due anni di pandemia. Sarebbe una tragedia, un disastro". "È curioso che ci sia qualcuno per cui i confini italiani valgono zero e possono tranquillamente essere superati, per me i confini sono sacri ovunque essi siano e le sanzioni sono l'ultima delle soluzioni. Anche perché l'Italia sarebbe quella che ci rimetterebbe di più. Ci rimetterebbero le famiglie italiane, le aziende italiane, le imprese italiane e quindi spero che non si arrivi a un conflitto e non si arrivi allo scontro. Stiamo lavorando per evitare conflitti e scontri e se il Presidente Draghi andrà a Mosca avrà tutto il nostro sostegno".

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