La Guida: Def a fari spenti e le sfide del governo Meloni

09 apr 2024
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La notte del superbonus i fari spenti per la mancanza del quadro di regole europee entro le quali fare previsioni e pensare la politica economica, la strada da percorrere minata dall'incertezza che prima il Covid poi le guerre hanno portato nelle economie del Continente. Un paio di luci a scaldare e rassicurare chi comunque deve manovrare spese ed entrate pubbliche, la disoccupazione scende l'inflazione pure fosse uguale a quella italiana la media Europea, la BCE potrebbe già tagliare i tassi. Quel che resta del Def nella conferenza stampa del Ministro dell'economia e del suo vice è ben poco. Da qui a settembre la politica economica andrà ad intuito legislazione vigente, margini di intervento futuri legati alle decisioni dell'Europa quella presente e quella che verrà, che il Governo italiano spera più generosa ma vivere sperando, soprattutto in economia non è un buon affare. E' incombente una procedura per deficit eccessivo largamente preventivata ma pur sempre una bella grana. In questo quadro senza punti di riferimento o quasi resta l'ostinazione del Governo per qualche verso lodevole su almeno un paio di obiettivi: estendere la decontribuzione cioè la riduzione del cuneo fiscale anche ai prossimi anni con l'intento di renderla strutturale potere d'acquisto in più per le famiglie, che secondo il Governo saranno meno in difficoltà pure per il clima di bassa inflazione e poi il rispetto dell'indebitamento programmato nella precedente nota d'aggiornamento. Per quest'anno e i due seguenti. E' un programma in questi limitatissimi obiettivi abbastanza tipico delle destre liberali meno di quelle così dette sociali. Più soldi nelle mani delle famiglie e delle imprese ceto medio, in particolare, spesa pubblica limitata vedremo quanto severamente dagli obiettivi di deficit che appunto si vogliono mantenere. Facile prevedere che spazio per l'assistenza ai ceti meno abbienti sarà ridotto e non si vede come escludendo l'uso del fisco come strumento di redistribuzione si possa mettere mano ai problemi vistosi della sanità pubblica se non in un senso puramente organizzativo e a costo zero. Sono queste le sfide future del Governo Meloni pure con un consenso che sembra non presentare flessioni per niente facili.

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