Ma insomma a leggere il report dell'ufficio del Consiglio d'Europa che si occupa di razzismo e intolleranza l'Italia assomiglia molto l'Ungheria di Orban quando a descriverla è la sinistra, nemica del presidente magiaro la polizia che profila Rom e immigrati tratta cioè le minoranze con un'attenzione particolare; tale che se uno avesse come prima aspirazione l'essere integrato con la nazione degli italiani ne uscirebbero con un sacco di dubbi che ne valga la pena di far parte di una comunità così; e ancor più quando parla delle pressioni sui giudici che metterebbero a rischio la loro autonomia e Indipendenza, il consiglio potrebbe parlare dell'Ungheria e invece parla di noi. Indubbiamente è fastidioso, Mattarella sente subito il dovere di spendere la sua parola se qualcuno dice che l'Italia sta scivolando verso uno stato non di diritto e senz'altro affare da Quirinale e lo è anche del governo certo, ma un po' meno. Il Consiglio d'Europa non è la Commissione o il Parlamento Europeo. È un organo che ha una natura che si potrebbe definire consultiva, tecnica non politica. Nota qualcosa che non va e lo fa presente ai paesi membri perché pungono attenzione a quella questione e infatti il governo italiano conosceva da tempo il rapporto, non ne aveva fatto un tema di orgoglio nazionale. Ad osservazione tecnica aveva dato risposta tecnica per nulla accalorata del tipo: per questo abbiamo avviato formazione e aggiornamento per le forze dell'ordine, ma ora è diverso una comunicazione per sua natura tecnica, una volta resa pubblica diventa politica, e se la si intende tale diventa pesante, specie per un governo che ha in maggioranza un partito che nel Parlamento Europeo siede accanto a Orban e i suoi. Si risponde con sdegno, Si invoca il rispetto, si definisce ente inutile il Consiglio d'Europa e si rafforza l'idea anche nell'opinione pubblica che a Bruxelles e dintorni ce l'hanno con noi e soprattutto con il governo. Insomma ci schedano e ci profilano gli intollerante i razzisti sono loro altroché.