La Guida: Il terzo mandato e la non contraddizione

08 gen 2025
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C'è grande confusione sotto il cielo, mentre Trump vuole comprare la Groenlandia, annettere il Canada e occupare il canale di Panama, sotto la nostra minuscola volta celeste pure si capisce poco. Abituati al principio di non contraddizione da buoni occidentali tendiamo a pensare che gli amici dei nostri amici sono nostri amici, i nemici dei nostri nemici sono nostri amici e così via per sillogismi. Solo che a un certo punto spunta fuori la questione del terzo mandato per i presidenti di regione quei principi non servono più. De Luca è democratico, vuole la terza presidenza della Campania, si era già preso il veto dei vertici del suo partito e poi, piccolo particolare, la legge non lo consente, allora lui si scrive una legge regionale che lo consente e va avanti. Nel fu campolargo solo Renzi sarebbe favorevole, i leader naturali vogliono sempre correre e quindi già tra amici la non contraddizione fa acqua. E mica va meglio dall'altra parte. Il Governo, sembra certo, impugnerà la leggina di De Luca davanti alla Corte Costituzionale, solo che più che un omaggio alla coerenza e la voglia di accaparrarsi una regione che fatto fuori De Luca diventa certo più contendibile, si tratta di buon viso a cattivo gioco capacità che dà sempre è la forza del centrodestra, soprattutto se è al Governo. La lega darebbe con gioia ragione al governatore ex sindaco di Salerno, non opporsi sarebbe precedente utile a tornare all'attacco per un ulteriore mandato a Zaia, sarebbe il quarto, in Veneto. E invece voterà l'impugnazione ma qualche ora fa ha minacciato di correre da sola per la previdenza veneta se il candidato non sarà un leghista, anche se il doge fosse alla fine fuori dai giochi. Forza Italia e i Fratelli invocano fragorosamente l'unità del centrodestra, senza la quale, ricordano, non si vince a patto però è il non detto, che il candidato non sia della Lega. Gli amici degli amici, anche qui, non sono affatto amici. Tutto questo trascurando un paio di cose che ci dicono cose diverse ma entrambe importanti. La prima: quasi nessuno scommetterebbe un euro contro De Luca e Zaia si candidassero perché vincerebbero. L'altra la ricordava a Start il fratello d'Italia Galeazzo Bignami, il limite dei due mandati deriva dall'elezione diretta dei governatori, quindi in caso bisogna cambiare la legge. Se si disegnassero leader un po' meno soli al comando forse si potrebbe far vincere che ha più voti e tornare, almeno un po', al principio di non contraddizione.

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