Sì, i partiti stanno lavorando alla rosa di nomi da sottoporre a Giorgia Meloni per il nuovo Governo, ancora non è chiaro quale sarà la proporzione fra tecnici di area e politici: la stessa Meloni ha invitato alla prudenza nel tracciare scenari; però sia la Lega sia Forza Italia hanno detto, chiaramente, che il Governo dovrebbe essere politico quindi i tecnici dovrebbero rappresentare un'eccezione, una minoranza e infatti tra i nomi che più frequentemente ricorrono per la Lega, troviamo solo esponenti di partito di lungo corso e che hanno già anche avuto esperienze di governo. E, nella nostra carrellata, non possiamo non partire ovviamente da Matteo Salvini lui vorrebbe tornare ad occuparsi dei temi della sicurezza e dell'immigrazione non è un mistero, vorrebbe quindi tornare al Ministero dell'Interno dove è già stato nel primo governo Conte, ma sappiamo anche che a questo proposito c'è qualche resistenza. Potrebbe restare allo sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, altro esponente di primo piano della Lega, per il quale per la verità nelle ultime ore si avanza anche l'ipotesi di una candidatura per la presidenza di Montecitorio e poi un altro ritorno di governo quello di Gian Marco Centinaio al Ministero dell'Agricoltura e sentiamo spesso fare anche il nome di Giulia Buongiorno per lei le ipotesi sono due: il Ministero della Giustizia, però sappiamo che qui in pole position potremmo dire, c'è la candidatura, c'è il nome di Carlo Nordio per Fratelli d'Italia. Giulia Buongiorno potrebbe quindi tornare alla Pubblica Amministrazione e poi abbiamo il dicastero, caro alla Lega, degli affari regionali o autonomie. E qui potremmo vedere Erika Stefani e infine altro dicastero centrale per il Carroccio: quello delle Infrastrutture, qui potrebbe esserci una promozione perché Edoardo Rixi che è stato viceministro in questo dicastero potrebbe appunto diventare ministro. Ora questo schema però rischia di essere completamente rivoluzionato se dovesse passare il principio, caldeggiato da alcuni dentro Fratelli d'Italia, per il quale non si può tornare ad occupare un dicastero in cui si è già stati e quindi a fare le spese di questo principio sarebbe, innanzitutto, Matteo Salvini.