Le prove di dialogo ci sono. Dove porteranno è ancora presto per dirlo, ma dopo la bocciatura della Consulta i mesi di stallo qualcosa sulla legge elettorale si muove. L’apertura arriva dai Cinque Stelle all’indomani delle parole di Matteo Renzi. “In questo momento – spiega Luigi Di Maio – vogliamo scrivere le regole del gioco insieme al Pd. Il Paese è in grave crisi e non possiamo permetterci ancora elezioni che portino a un risultato incerto o a grandi ammucchiate”. La proposta dei Cinque Stelle è cercare in Commissione Affari costituzionali una sintesi, partendo dal sistema uscito dalla sentenza della Consulta con correzioni che assicurino la governabilità. Il Pd fa sapere: “Se i grillini fanno sul serio è possibile un’intesa rapida a patto che l’impostazione anche per le liste conservi un impianto maggioritario e garantisca governabilità”. La giornata decisiva potrebbe essere giovedì, quando è atteso in Commissione Affari costituzionali della Camera il testo base per la riforma. Per allora Renzi potrebbe riunire i suoi per fare il punto e a Roma è atteso anche Silvio Berlusconi che fa sapere: “Siamo disponibili a ragionare”, frenando così i malumori nel suo partito rispetto ad un asse tra Pd e Cinque Stelle. Tutt’altro che interessata la Lega Nord che attacca: “Grillo e Renzi sono due facce della stessa medaglia. Vogliamo elezioni subito con qualsiasi legge elettorale”.