Il ricordo è quello di un suo predecessore, i vent'anni dalla morte di Giovanni Leone, Presidente della Repubblica dal 71 al 78. Le parole fanno rumore perché cadono nel semestre bianco e soprattutto in piena corsa al Colle, per usare un gergo giornalistico. Nel pieno cioè di quella partita tra le forze politiche e non solo, che porterà all'elezione del nuovo Capo dello Stato a cominciare dalla metà di gennaio. Sergio Mattarella cita Leone, con lui un altro Presidente Antonio Segni già ricordato anche sugli stessi argomenti lo scorso febbraio. Ricorrevano allora i 130 anni dalla sua nascita. "Per gli altri temi trattati di cameralismo, che nella pubblica amministrazione, mezzogiorno sciopero dei pubblici servizi. Leone riproposte la sollecitazione già sottolineata dal Presidente Segni, di introdurre la non rieleggibilità del Presidente della Repubblica. Con la conseguente eliminazione del semestre bianco". Piuttosto che ridurre i poteri del Capo dello Stato, meglio sbarrarne la strada a una rielezione. Già perché il senso politico istituzionale del semestre bianco era tutto lì, impedire al Presidente in carica un possibile condizionamento delle Camere in funzione di una rielezione. Tolto l'istituto, quindi ci sarebbe potuto procedere con il limite ad un mandato, un ticket concettuale istituzionale che però non venne mai accolto, e che nasceva in realtà come idea dall'esigenza principale di non limitare i poteri del Presidente, e quel delicato equilibrio tra poteri dello Stato. Parole che cadono però in un momento di grande attenzione, al Quirinale. Che molti commentatori affiancano a quelle già espresse prima dell'estate da Mattarella. Durante una visita a una scolaresca quando disse, sono anziano tra 8 mesi potrò riposarmi, e che fanno pensare a una chiusura a ogni ipotesi di bis. Nella cerimonia il Presidente ha anche ricordato la campagna scandalistica di cui Leone fu oggetto, definiva la stampa componente essenziale per la democrazia. Figura di altissima sensibilità istituzionale, che richiama momenti storici ma anche attuali nel ruolo del Capo dello Stato, come quello della ricucitura sociale e della libertà. Già di fronte a quella definizione di uomo solo che affiancava Leone, Mattarella ricorda nessun uomo, nessun Presidente è solo se sceglie di mantenere la libertà nell'esercizio delle funzioni alle quali viene chiamato, perché forse proprio la solitudine è coessenziale, dice alla funzione di Presidente.