Una visita di stato che cade in un momento particolare per l'Europa ma soprattutto per la Germania, gigante malato ma vitale per il destino dell'Unione e del nostro Paese. Roma e Berlino legati indissolubilmente sul piano economico e commerciale, ma anche sul piano politico. È una tre giorni che si annuncia intensa per il Presidente della Repubblica che vedrà un'appendice con la visita congiunta di Sergio Mattarella e l'amico Frank Walter Steinmeier a Marzabotto nella giornata di domenica 29, per la commemorazione dell'80esimo anniversario dell'eccidio nazifascista. Prima Berlino con gli appuntamenti istituzionali seguiti da una conferenza stampa, cui seguirà un passaggio alla Porta di Brandeburgo con il borgomastro, il sindaco della città, e un incontro con il Cancelliere Olaf Scholz alla cancelleria. Poi Mattarella si sposterà a Bonn. Qui insieme al Presidente Steinmeier presenzierà alle conclusioni del convegno sulla Cooperazione tra Italia e Germania nella lotta al cambiamento climatico, organizzato nel campus delle Nazioni Unite. Infine l'ultima tappa a Colonia, prima dell'appuntamento congiunto di Marzabotto. Tanti i temi sul tavolo dei colloqui, dall'emergenza climatica appunto, al dossier Ucraina e quegli aiuti a Kiev che vede i due Paesi allineati, fino a quello dei flussi migratori su cui i governi di Roma e Berlino si sono confrontati anche in maniera serrata negli ultimi tempi, con una svolta tedesca improntata alla chiusura con la sospensione di Schengen, figlia forse anche dell'avanzata elettorale dell'estrema destra. Ma ci sono anche le questioni commerciali e da ultimo il caso finanziario Unicredit-Commerzbank. Il tutto con sullo sfondo una difficoltà crescente per la Germania sul piano politico con le ultime elezioni e i successi dell'AFD, fatta eccezione per quelle in Brandeburgo, dove seppur di misura i socialdemocratici hanno prevalso. Ma è soprattutto il fronte economico a preoccupare Berlino con una crescita quasi zero per il gigante tedesco laddove, si lascia intendere dal Colle, il destino dell'economia tedesca non può che influenzare tutta l'Europa.