Ci ha risposto nella notte, una risposta vergognosa in cui dà la colpa ai giornali che hanno travisato. Prendiamo atto della sua risposta e procediamo con la querela. Luciano Belli Paci, figlio di Liliana Segre, è netto nel giudizio contro Elena Basile, l'ex ambasciatrice che in un video pubblicato sui social ha accusato la senatrice a vita di essere preoccupata nel conflitto in Medio Oriente solo dal pensiero dei bambini ebrei. Eppure, Liliana Segre lo aveva detto nel giorno della memoria quando commemorava la Shoah da quel binario 21 di Milano da cui partivano i treni verso i campi di sterminio nazisti. Soffro per tutti i bambini, tutti i bambini sono uguali, e lo ha ripetuto più volte per spiegare come il suo dolore fosse identico sia per i bambini ebrei uccisi dalla furia dei Hamas, sia per i bambini palestinesi che sono le prime vittime dell'offensiva di Israele a Gaza. Ma tutto questo non è bastato all'ex ambasciatrice che ha replicato affermando di essere dispiaciuta perché, a suo dire, la senatrice con il suo nome e la sua determinazione potrebbe contribuire al bene comune, a contrastare quelli che definisce doppi standard, aggiungendo che a suo parere le querele aumentano l'antisemitismo. Una vicenda, questa, approdata anche al Senato: "Io mi associo ai giusti argomenti e alle parole che sono emerse in maniera, direi, unanime da parte di tutti i gruppi, e abbraccio la senatrice che speriamo di vedere presto qui in aula, e a cui rivolgiamo un saluto". L'assemblea ha attributato a Liliana Segre un lungo ed unanime applauso a chiusura degli interventi su quanto accaduto.