Se da un lato l'intelligenza artificiale porta con sé rischi e pericoli, dall'altro è un'opportunità che nessun paese può permettersi di perdere, compreso l'Italia tra i più insistenti nel chiedere norme e regole che ne delimitino con precisione i confini. Alla vigilia dell'assemblea generale delle Nazioni Unite, Giorgia Meloni incontra a New York i big del settore, cedi i ceo di Google e Motorola e Sam Altman di OpenAI. Con tutti ragiona di come prevenire i rischi ma soprattutto degli investimenti nel nostro paese, tutti e tre confermano l'interesse per l'Italia, sul tavolo i progetti sono già abbozzati. Data Center, startup con un know how di primo piano, collaborazioni con le università. Meloni apre la porta, così come avrebbe già fatto anche con Elon Musk e la sua Starlink. Nel suo intervento in assemblea la premier ricorderà che bisogna definire regole omogenee ed una volta scongiurati i pericoli di azioni distorsive, ben venga l'intelligenza artificiale. Un discorso ancora in fase di elaborazione ma con alcuni punti fermi. Il sostegno a Kiev che non passa da nuove regole sull'uso delle armi e la crisi in Medio Oriente, con la soluzione due popoli due stati non più rimandabile. Mercoledì Zelensky riceverà un nuovo endorsement da Biden ed alleati, l'Italia dal canto suo punterà sul bisogno di guardare già alla ricostruzione dell'Ucraina, quasi ad auspicio che quella pace giusta, invocata ormai da due anni, possa davvero arrivare a breve.